Freedom Flotilla Sotto Attacco
Bombardata nella notte la nostra nave di aiuti diretta a Gaza
SOTTO ATTACCO
Inammissibile aggressione
a una nave in missione umanitaria
I FATTI
Nelle prime ore del mattino di venerdì 2 maggio 2025, la Conscience, nave della Freedom Flotilla Coalition (FFC), è stata colpita da due droni mentre si trovava in acque internazionali, a circa 13 miglia nautiche al largo delle coste di Malta. L’attacco, avvenuto alle 00:21 CEST, ha colpito il ponte di prua, compromettendo i generatori elettrici, alcuni sistemi di supporto vitale e la struttura della nave, che ha iniziato a imbarcare acqua.
A bordo si trovavano diciotto operatori umanitari provenienti da Turchia, Azerbaigian e altri Paesi.
Nella stiva beni di prima necessità destinati alla popolazione della Striscia di Gaza: cibo, medicine e attrezzature sanitarie.
Altri dodici attivisti, provenienti da varie parti di Europa e Nord America, tra cui due italiani, erano a terra, in attesa di terminare le operazioni di carico per poi imbarcarsi.
L’attacco ha causato un incendio, e quattro persone sono rimaste ferite, fortunatamente in maniera non grave.
Alcune interferenze radio hanno disturbato le comunicazioni e creato difficoltà nella gestione dell’emergenza.
Nonostante l’evidente gravità della situazione, un rimorchiatore apparso sulla scena ha inizialmente ignorato le richieste dell’equipaggio della Conscience di collaborare allo spegnimento delle fiamme.
L’incendio rischiava di espandersi e inizialmente è stato fronteggiato solo con gli estintori di bordo.
Il rimorchiatore ha esitato per circa un’ora, continuando a girare attorno alla nostra nave, prima di fornire effettivo supporto per mezzo della propria manichetta antincendio.
Dopo quasi due ore, l’incendio è stato finalmente domato. In quel lasso di tempo, altri droni sorvolavano la zona, mantenendo l’equipaggio sotto costante minaccia.
In serata, due imbarcazioni con a bordo una delegazione internazionale della Freedom Flotilla – composta da attivisti e volontari di 13 diversi Paesi – hanno tentato di raggiungere la Conscience per prestare aiuto.
Le Forze Armate di Malta (AFM) hanno intercettato il gruppo e impedito l’accesso alla nave, minacciando l’arresto e costringendo i volontari a sottoporsi a nuovi e ripetuti controlli di immigrazione e dogana.
Per due giorni consecutivi le autorità maltesi hanno ostacolato i tentativi di assistenza alla Conscience, senza peraltro fornire motivazioni ufficiali.
Dopo aver ripristinato almeno parzialmente i sistemi danneggiati, il capitano – data l’eventualità di ulteriori attacchi e le criticità strutturali causate dalle esplosioni – ha comunicato l’intenzione di muovere lentamente verso le acque territoriali maltesi per raggiungere un approdo sicuro.
Le autorità di Malta hanno però intimato l’ALT, continuando a negare l’ingresso in porto e qualsiasi tipo di supporto logistico e sanitario.
IL CONTESTO
Fonti giornalistiche, tra cui la CNN, hanno reso noto che un velivolo C-130 Hercules dell’aeronautica militare israeliana ha sorvolato a lungo, a bassa quota, l’area orientale di Malta – la zona dove si trovava la nostra nave – già dalle ore precedenti e per tutto il tempo corrispondente all’attacco.
I dati di volo, consultabili su alcuni registri pubblici, mostrano che il velivolo, decollato da Tel Aviv, è rientrato solo sette ore dopo. Interpellate sull’accaduto e sull’evidenza dei tracciati di volo, le autorità israeliane hanno rifiutato ogni commento.
La Conscience è impegnata in una missione umanitaria, diretta a Gaza per rompere il blocco navale imposto da Israele, che da 18 anni limita drasticamente l’accesso della popolazione palestinese a beni essenziali, e nega diritti fondamentali, tra cui la libertà di movimento, l’assistenza sanitaria e l’istruzione.
Dall’ottobre 2023, la situazione nella Striscia è ulteriormente peggiorata, con una campagna militare che ha assunto proporzioni spaventose.
La Coalizione Freedom Flotilla, attiva dal 2008, denuncia l’illegalità dell’assedio e l’impunità costante dei crimini perpetrati dell’esercito israeliano. Sostiene i diritti umani e politici del popolo palestinese, incluso il Diritto al Ritorno, e richiama alla responsabilità anche quei governi e imprese che contribuiscono a mantenere lo status quo di occupazione e apartheid.
L’attacco alla Conscience, il successivo isolamento forzato e il blocco degli aiuti sollevano gravi interrogativi.
Chi ha interesse a impedire che una nave disarmata, carica di aiuti e con a bordo degli operatori umanitari, raggiunga la costa di Gaza? Perché una nave civile, disarmata, in acque internazionali, è stata attaccata in contrasto a ogni norma di diritto? Perchè non viene aperta un’indagine indipendente internazionale?
E perché le autorità maltesi si rifiutano di accogliere in porto una nave umanitaria che ha riportato gravi danni?
Chiediamo che le autorità maltesi permettano alla Conscience accesso nelle acque territoriali, e offrano la dovuta protezione e assistenza alle persone a bordo.
La comunità internazionale ha il dovere di vigilare e agire affinché vengano rispettati i principi del diritto internazionale e le convenioni umanitario. In linea con le recenti ordinanze della Corte Internazionale di Giustizia, gli Stati devono facilitare – e non ostacolare – la fornitura di aiuti alla popolazione civile di Gaza.
cosa ci muove
La nostra missione
Dal 2008 ci adoperiamo affinché l’opinione pubblica prenda atto della situazione che caratterizza la vita dei palestinesi costretti nella Striscia di Gaza, che sopravvivono a condizioni drammatiche, nell’inferno di un vero e proprio carcere a cielo aperto, periodicamente bombardati da Israele.
Negli anni abbiamo finanziato la realizzazione di scuole e asili
e abbiamo portato la nostra solidarietà, anche economica,
a pescatori e agricoltori gazawi.
Continuiamo la coraggiosa opera di Vittorio Arrigoni,
che tra i primi sfidò il blocco arrivando a Gaza via mare.